Produzione

La coltivazione del nostro aglio è molto lunga e impegnativa, infatti, ci occupa 10 mesi in un anno, dalla piantumazione dei bulbilli (spicchi), ottenuti dalla sgranatura, con macchinario apposito, dei bulbi (teste) circa a metà ottobre anche se il cambiamento climatico negli ultimi anni ci spinge sempre di più ad anticipare, alla Raccolta a fine giugno e per tutto il mese di luglio.

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Come anticipato circa ad ottobre piantiamo il nostro aglio, ovvero i bulbilli, in gergo gli spicchi, ottenuti dalla sgranatura delle stesse teste (bulbi). Prima di ciò naturalmente prepariamo la nostra terra ad ospitarlo al meglio, e la affiniamo fino a creare un letto di semina ideale.

Nei mesi successivi lo seguiamo passo passo, dal sostentamento alimentare, attraverso i concimi, alla difesa della pianta da erbe infestanti manualmente con la zappa, difesa che si esegue anche contro funghi e tutti i tipi di insetti che possono arrecare danno al nostro aglio.

Poi alla volta di fine giugno iniziamo con la raccolta meccanica attraverso una macchina con due persone, che crea e lega in mazzi da circa 5/6 kg ciascuno, ovviamente non essendo perfetta, sarà sempre presente almeno una persona che la segue e raccoglie l’aglio perso.

Dopodiché lasciamo in campo a contatto con il terreno i mazzi per circa 3 giorni, dove pian piano inizia l’essiccazione.

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Successivamente lo portiamo in azienda dove inizia l’essicazione vera e propria, operazione più delicata per l’aglio. Lo appoggiamo, sempre in mazzo, con lo stelo verso l’alto, sopra dei bancali di legno; quindi, non starà più a contatto con il terreno, soprattutto per i ristagni idrici che potranno verificarsi a seguito dei temporali estivi che ci potrebbero essere, temporali da cui ci proteggiamo con dei teli in nylon, i quali andiamo porre a copertura del nostro aglio tendenzialmente tutte le sere o a seconda delle previsioni meteorologiche. Dopo una settimana, lo giriamo e creiamo le storiche “Pile”, semplicemente mazzi di aglio con la testa verso l’alto a formare una circonferenza, appoggiati uno sopra l’altro che vanno a formare una pila di circa un metro. Questa pratica permette all’aglio di essiccarsi completamente. Il nostro aglio rimane in questa posizione per una o due settimane fino a che, il colletto, cioè la parte della pianta che collega il bulbo stesso dalla foglia, non si essicca completamente.

Infine, lo inseriamo accuratamente in cassoni di plastica e lo spostiamo all’interno delle nostre celle frigo, anche queste molto importanti per la conservazione; infatti, sono deumidificate e ad una temperatura che va dai -1 ai 3 gradi centigradi, appunto per favorire una più lunga e adeguata conservazione.

L’aglio Beretta poi viene lavorato per tutto l’anno in vari modi, pelato a spicchi, per i nostri vasetti, sughi ecc…, e ovviamente anche intrecciato così da formare trecce di varie misure, Grappoli o semplicemente lasciato in mazzi e ripulito.

Dal 1850, con passione e dedizione Aglio Beretta.

Lo prepariamo per voi, perché arrivi nelle vostre tavole e insaporisca la vostra cucina al meglio.